Le Linee Progettuali di Pastorale Giovanile sono uno STRUMENTO che viene consegnato in mano alle COMUNITÀ ecclesiali, per sostenere e orientare il loro compito educativo verso i giovani.

 

Formare gli educatori – Progetto Oratori

Il Progetto Oratori, promosso dalla Diocesi di Parma, è arrivato al suo ventunesimo anno di età ed ha attraversato periodi differenti così come ciascuna persona nel suo percorso di vita. È nato dopo un’approfondita ricerca sui bisogni delle comunità parrocchiali, ha vissuto un periodo iniziale di sperimentazione in poche comunità e successivamente è cresciuto grazie al contributo di molte comunità e soggetti territoriali.

La finalità principale è quella di dare valore educativo al luogo oratorio a beneficio di tutto il contesto territoriale nel quale è collocato; per questo, i progetti che in ciascuna comunità vengono costruiti, sono orientati ad una concreta collaborazione con famiglie, associazioni, attività del territorio e amministrazioni locali.
Dedicare uno spazio specifico ai giovani è una scelta che consente alle comunità parrocchiali di esprimere la propria passione educativa e di farsi vicine ad adolescenti e giovani.

La passione educativa che il Progetto Oratori intende da sempre promuovere si esprime in alcune scelte importanti:

      • L’educatore dell’oratorio è in un percorso di formazione continua (settimanale) rispetto al proprio ruolo nel contesto ecclesiale e ai temi dell’educazione. Ha fatto la scelta di investire la propria professionalità a servizio della Chiesa ed in questo contesto intende valorizzare ciascuna figura educativa volontaria presente;

      • Gli orientamenti per la gestione del progetto diocesano sono affidati ad un gruppo composto da parroci e laici in rappresentanza di Diocesi e mondo del sociale, perché possa avvenire un proficuo scambio ed un costante dialogo tra prospettive. La presenza nel gruppo di progetto di sguardi eterogenei fa sì che sia possibile considerare ed avere a cuore le scelte pastorali della Diocesi e pure i bisogni complessi delle comunità locali, è possibile collocarsi nelle dimensioni sociale e pastorale. La dimensione sociale si manifesta molto bene, per fare un esempio, nella relazione continuativa con i servizi sociali territoriali, con lo scopo di realizzare percorsi specifici di accompagnamento delle situazioni di marginalità e talvolta devianza. Quella pastorale si esprime spesso nella realizzazione di incontri formativi e nella partecipazione a ritiri spirituali e occasioni di preghiera parrocchiali e diocesane;

      • Il progetto educativo che vede coinvolti ogni anno alcuni rappresentanti delle comunità parrocchiali, si articola a partire dai bisogni reali di giovani e adulti di quello stesso territorio. Viene dedicato infatti un tempo specifico, nella maggior parte dei casi dopo il periodo estivo, all’ascolto e alla scelta delle priorità educative. Durante l’anno, inoltre, il progetto è monitorato e verificato periodicamente affinché tutti i soggetti della comunità possano sentirlo significativo per il proprio vissuto. La cura del senso di corresponsabilità sui temi educativi all’interno della comunità è sempre un nodo cruciale, un allenamento costante di dialogo e compartecipazione alle scelte comunitarie relative ai diversi percorsi, che intrecciano molto da vicino le scelte della Pastorale Giovanile Vocazionale della parrocchia;

      • Non da ultimo ricordiamo l’attenzione alla persona nella sua interezza, anima e corpo. Le attività che coinvolgono i giovani e gli adulti nei percorsi oratoriani spaziano in tutti i settori del tempo libero, dallo sport alla musica, dall’arte alla fotografia, dalla didattica alla dimensione di fede e questo approccio offre la possibilità alle comunità di esplorare con estrema creatività mondi sempre nuovi.
        L’oratorio è un luogo nel quale potersi prendere un tempo disteso per l’informalità, dono sempre molto utile per entrare in contatto con le narrazioni di vita, gli interessi, le passioni, i desideri profondi dei giovani e giovanissimi delle comunità. In ciascun ambito di attività, con particolare attenzione sono organizzati i tempi di preparazione e quelli della narrazione dopo le esperienze, per fare in modo che grazie alla rielaborazione ogni momento possa portare con sé nuovo valore.

La cura della persona nella sua interezza, abbiamo imparato in questi 20 anni, presuppone una profonda disponibilità della comunità educante a cambiare i propri piani e a sostare frequentemente sulle proprie scelte, in un atteggiamento di messa in discussione e accoglienza del nuovo.
Questa consapevolezza ha fatto sì che, pure se messe a dura prova e comunque con tutte le attenzioni che la situazione chiama ad avere, le comunità parrocchiali in tempo di emergenza sanitaria abbiano scelto di offrire opportunità di socialità come i Grest e continuino a riflettere su modi belli e nuovi per camminare insieme.

Si gioisce quando si vede che la comunità fa passi avanti e si soffre un po’ per i fallimenti. È un esercizio faticoso e bellissimo!!!

(Testimonianza raccolta nel febbraio 2021)